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by Kilroy » Wed Feb 11, 2015 1:12 pm
Visto oggi in DVD.
Un film senz’altro da vedere per noi appassionati a queste cose, ma resta un prodotto commerciale con tutti i pregi (attori bravi o perfino molto bravi, trama coinvolgente con azione e tensione in quantità etc. etc.) e difetti (vedi oltre) del caso. Rispetto all’orribile “Salvate il soldato Ryan” di Spielberg (lo so che sono quasi l’unico a pensarla così) se non altro qui è del tutto assente l’irritante retorica della “Great generation” stile Norman Rockwell sul “Saturday Evening Post” e i personaggi non sono descritti pensando alle mamme dei ragazzini che vanno a vedere il film, come era invece il caso di SPR.
Sopra la media l’accuratezza storica di mezzi e uniformi (a parte la sovrabbondanza di “eccentricità” personali nel vestiario), risibile come al solito l’assoluta mancanza di plausibilità delle tattiche utilizzate etc. etc. (combattendo, e soprattutto utilizzando i corazzati, come si vede nel film sia i tedeschi che gli americani avrebbero esaurito truppe e carri armati già nel 1942!), ma questo è da mettere nel conto.
Resta, come difetto principale, la superficialità delle vicende umane narrate, rese molto grossolanamente nonostante l’esteriorità caratterizzata dei singoli personaggi. Insomma, un tipico esempio del “falso realismo” dei film di guerra di cassetta degli ultimi quindici anni, dove la plausibilità si ferma all’estetica (sangue, cattiveria umana, e varie altre brutture abbondano come ormai è accettato che sia, anche tra "i buoni") ma non scalfisce se non in superficie le storie raccontate.
“Corea in fiamme” di Samuel Fuller, girato in dieci giorni nel 1950 con un budget risibile e dovendo rispettare tutte le convenzioni dell’Hollywood di quell’epoca, al confronto, resta un capolavoro. Ma si sa, Fuller ha combattuto nella “Big Red One” dal Nord Africa alla Cecoslovacchia guadagnandosi una Silver Star a Omaha Beach… sarà mica un caso.
Comunque da vedere.
Kilroy
